Racconti di italiani a Capo Verde: la storia di Enzo

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Enzo-capo-verdeEnzo originario di Salerno vive ormai da 7 anni a Capo Verde. La sua è una storia avvincente, avventurosa e piena di amore per la vita.       “Il bilancio di 7 anni a Maio è estremamente positivo. Ho meditato tanto prima di prendere la decisione di lasciare l’Italia ma la scelta di Capo Verde e di Maio in particolare sa di avventura a rischio. Amo la mountain-bike e per questo non ho esitato a inforcarla quando ho deciso di visitare le isole di questo arcipelago. Sal, Boavista, São Vicente, Santo Antão sono state le prime in quell’anno di mille indecisioni: ma dove cavolo vado? La forza della curiosità mi sosteneva. Rimettermi in gioco: l’incoscienza. ”Poi Enzo ricorda della prima volta in cui sentì parlare di Capo Verde.” Maria nativa di Santo Antão, domestica della mia ex moglie, nelle domeniche piovose ci raccontava di Capo Verde. Non capivo il suo parlare nè sapevo dove si trovasse Capo Verde. Poche informazioni, bicicletta pronta, biglietto andata e ritorno e vai! Quaranta giorni, Natale e Capodanno compresi. Sal: troppa Italia; Boavista: dispersiva. São Vicente: mi è piaciuta solo la città di Mindelo; Santo Antão: agricoltori e poco mare. L’anno successivo visitai Santiago e Maio. Sessanta giorni tutti in mountain-bike. A Santiago decisi di trattenermi poco tempo quindi partii per l’isola di Maio. Non fu possibile prendere l’aereo perchè l’aeroporto era in ristrutturazione e allora fui costretto a prendere la nave, una nave affollatissima di gente e di animali. Quattro ore per percorrere 22 km di mare azzurro, azzurrissimo, pesci che saltano, delfini che giocano, musica stupenda, donne  che ballano offrendomi frutta e sorrisi e siamo già in vista di Vila do Maio. L’isola, come una signora adagiata, sensuale mi sussurrò: la serenità, la tranquillità, la rinascita sono qui! Trentacinque giorni, in lungo e in largo l’ho scoperta, sedotto e sedotta, un amore a pelle, sinergia, modi di essere io e lei. QUI VOGLIO STARE! Con pochi soldi, quanti ne bastano in Italia per comprare un monolocale, in due mesi ho costruito una casa con due camere, cucina e bagno, in una zona desertica con vista sull’isola di Santiago, volevo creare un Bed and Breakfast. Non è andata bene. Ho avuto paura, la casa aveva divorato tutti i miei risparmi”.Enzo racconta dei tanti giorni di disperazione e di paura di non farcela, quando finalmente sente di avere l’idea giusta ”Ubicato al centro della città il Mercato Municipale era abitato (si fa per dire) da Ramiro che vendeva un sacco di patate alla settimana. Due locali situati al centro del mercato mi strizzavano l’occhio. Non dormivo: ero innamorato. Avrei potuto abbattere il muro divisorio e creare una pizzeria-caffè. Ma non avevo più soldi. Navigavo in internet e alla famiglia mandavo e.mail rassicuranti… ma tremavo. Non potevo trascorrere le mie giornate su internet”. Ma fu proprio internet a salvare Enzo e tutto avvenne per un puro caso. “Jasira, 14 anni portava da mangiare al maiale. Abitava con sua madre e le sorelle a 100 m. da casa mia. Malinconica, nervosa, innamorata di George mi confidò che le aveva chiesto di trasferirsi in Olanda con lui. George aveva 20 anni, amava le automobili europee e aveva anche una specializzazione nel settore. Dubbi, paure emozioni di due giovai in cerca di speranza, stabilità, di una vita migliore, di un FUTURO. Non ci ho pensato due volte a trascrivere il colloquio che avevo avuto con Jasira. Il  sito svizzero era chiaro: 3000 parole inclusi i punti, le virgole bla, bla, bla… 1265 euro mi ha consegnato mio fratello per aver conseguito il primo premio per un racconto sul sociale realizzato in un paese diverso dal proprio.

Enzo Caffè Pizza è in funzione da cinque anni e più, con grande orgoglio da parte mia e di quanti gustano la bontà dei prodotti che propongo.  Cinquanta metri dal mare, una casa che è diventata più grande del mio sogno, circondato da amici-clienti. La tranquillità, serenità che cercavo sono loro.La serenità e la tranquillità sono Jasira e George che vivono ancora poco lontano dalla mia casa, la tranquillità e la serenità sono nella vita semplice che mi sono imposto in una Maio che cresce piano piano senza disturbare nessuno.enzo-pizzeria-maio

Grazie Maio, grazie Capo Verde, 7 anni di amore e passione: ho costruito casa e una piccola attività che mi permette di esser onesto e rispettato.

Grazie Capo Verde, Grazie Maio per la vita che ho sempre sognato, desiderato.

Oggi ho fumato Marlboro del Senegal, mangiato spaghetti importati dalla Turchia, pomodori pelati spagnoli, accompagnati da un bicchiere di vino portoghese. Ho comprato scarpe cinesi e frutta portoghese e sono felice: per tetto ho un cielo di stelle”.