Voglio vivere così
Spesso rifletto su quanto sia cambiata la mia vita da quando mi sono trasferita a Capo Verde: in Italia le mie giornate erano esclusivamente incentrate sul lavoro, sui soldi e sul vano tentativo di far tornare i conti, lavorare sempre più per guadagnare sempre meno, un’equazione impossibile. I soldi quale unico scopo della giornata e della vita: per mangiare, per vestirsi, fare il pieno alla macchina, pagare le bollette, il mutuo di casa, il canone RAI, le tasse, le multe e le tasse sulle multe. Lavorare per sopravvivere, tirando avanti come un automa. E’ la nostra cultura e il denaro il nostro dio. Ma vivere si sa, non è come girare tra gli scaffali di un grande magazzino e ci sono cose che i soldi non possono comprare: la salute, il tempo, l’amore, la famiglia, l’amicizia, il rispetto per se e per gli altri, tutte cose alle quali vivendo in Italia avevo inconsapevolmente rinunciato. Da questo punto di vista i capoverdiani hanno molto da insegnarci. Ricordo che inizialmente criticavo la loro flemma e la scarsa produttività, ricordo le lunghe attese alla cassa del minimercato anche quando ero l’unica a dover pagare, una lentezza che mi faceva impazzire, gli appuntamenti che erano sempre amanhã o segunda-feira (domani o lunedì) e l’ora un dettaglio insignificante. I capoverdiani mi hanno insegnato la leggerezza, a non prendermi troppo sul serio, mi hanno guarita dalla frenesia del moto perpetuo e dall’angoscia del domani. Se non fai tesoro di questa lezione e pensi di poter lavorare all’’occidentale, Capo Verde si trasformerà nel tuo più grande incubo. A Maio io e mio marito ci occupiamo di intermediazioni immobiliari e in particolare della gestione di case-vacanza (www.caboverdecasa.com). Non abbiamo orari d’ufficio e l’incontro con i nostri clienti è spesso casuale, può avvenire per strada, in spiaggia o al bar. Non siamo ricchi e mai lo saremo; ma a cosa serve se qui la boutique è il cinese e lo shopping deve ancora arrivare? Ci ritroviamo a 50 anni ad avere di nuovo sogni e progetti da realizzare, a parlare di ciò che faremo seduti su un muretto, mentre il tramonto dipinge il cielo e il mare disegnando un meraviglioso orizzonte di vita.
Marinella Teston
Marzo 29, 2016 @ 2:10 pm
Ciao, quanto invidio( nel senso buono) il vs coraggio, la vs fortuna di essere in un posto meraviglioso , avendolo visto con i NS occhi
Maura Regis
Marzo 29, 2016 @ 3:00 pm
Buon giorno,io sono stata a Cabo Verde per un mese….sono stata a Sal,Mindelo e Tarrafal (ospite di una amica!) proprio per vedere se riuscivo a trovare “cosa fare” per poter vivere li ma la mia ricerca e’ stata davvero vana.Sono d’accordo con voi della bellezza e dei privilegi di vivere li (non per niente volevo venirci anch’io!!!) ma dopo la spiaggia,il mare,il sole ecc ecc una persona come me (intendo che non ha un gruzzoletto da una parte) cosa puo’ fare li? Io in Italia mi occupo di ristorazione ma li portare dei macchinari per aprire un ristorante costa piu’ di tasse che dei macchinari…..comperarli li….missione impossibile.A Sal cercavo qualcosa da rilevare ma i prezzi sono peggio che acquistare una attivita’ ad Acapulco…..volevo inventarmi qualcosa ma sinceramente non ho trovato idee.Ho parlato con diversi connazzionali che vivono li (anche con Mattia che ha un ristorante a Maio) e le difficolta’ non sono poche.Io mi adatterei davvero a tutto ma non posso pensare di stabilirmi in un posto senza avere anche solo una minima entrata…..se avete qualche piccolo consiglio da “attivare” sono qui ad ascoltarvi piu’ che volentieri grazie per avermi letta salutoni
Lucia Karaoglu De Feo
Marzo 29, 2016 @ 3:06 pm
brava Nanda ,,,un bel coraggio ma ripagato sicuramente in tutto.poi se si e’ in due insieme a farlo molto meglio…un bacio e chissa’ , spero che se un giorno ci vedremo sulla tua isola.buone cose e complimenti
Rosa Macchione
Marzo 29, 2016 @ 4:21 pm
Credo che occorrano delle forti motivazioni , motivazioni importanti e sicuramente , per chi ce l’ha, figli autonomi e perfettamente in grado di camminare da soli.
Gabriella Voltolini
Marzo 29, 2016 @ 6:28 pm
spesso ti tengono legata dove sei proprio i figli e i nipoti,anch’io vorrei andarmene ma non riesco a concepire la mia vita senza i bambini intorno
Anna Poloni
Marzo 29, 2016 @ 7:27 pm
fantastico ! Bravi complimenti per il coraggio. Boa sorte !
Alessandra Mele
Maggio 30, 2016 @ 11:26 am
Fantastico!!!!!!
Fabio Boavistarelax Merighi
Maggio 30, 2016 @ 12:00 pm
E’ proprio cosi’ Capo Verde, anche l’isola di Boa Vista dove vivo da 16 anni ha i “suoi” ritmi, perpetui e inarrestabili, ma con un’altra marcia rispetto l’europa. L’economia capitalistica consumistica, sta fallendo in tutto il mondo, e qui’ a Capo Verde ho riscoperto i veri valori della vita..la salute, il tempo, l’amore, la famiglia, l’amicizia, il rispetto per se e per gli altri……e una NATURA per lo piu’ ancora incontaminata