Diario di un viaggio

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Marci a Maio Capo VerdeViaggiare e scoprire nuovi luoghi è una grande esperienza; avere l’opportunità di visitare posti che nemmeno immaginavi potessero esistere, è una magia.

L’isola di Maio e il suo tempo sospeso

Mi chiamo Marcella, ho 26 anni e vivo in Italia. Quindici giorni fa sono partita per raggiungere i miei genitori a Capo Verde e trascorrere con loro qualche giorno di vacanza. Non ci vedevamo da un anno ed ero emozionata e curiosa di conoscere la loro nuova vita. Skype e Whatsapp ci avevano tenuti in contatto e quotidianamente, loro   mi avevano raccontato e descritto la nuova casa, i luoghi e la gente che frequentavano, mi avevano inviato foto e perfino improbabili selfie. Per un anno ho provato a immaginare e dare forma ai loro racconti e questo era per me un modo per sentirli più vicini. Poi, come dicevo, 15 giorni fa sono arrivata a Maio, la loro isola capoverdiana. Mi ha dato il benvenuto un piccolo aeroporto e un signore di nome Bemvindo (quando si dice ‘nel nome il destino’) che mi ha accompagnata con la sua aluger a Vila do Maio, capoluogo dell’isola. Pochi km percorrendo una strada che sembrava disegnata fra le grandi distese aride ricoperte di acacie. Ci siamo fermati per lasciar attraversare dei maialini in fila indiana, poi una mucca e ancora, dopo qualche metro, due asinelli.

I giorni trascorsi con i miei genitori sono stati di festa e allegria: ho riscoperto la cucina di mia madre (solo chi vive da solo può capire quanto possano mancare le attenzioni della mamma!), arricchita di nuove ricette locali, alcune anche rivisitate all’italiana, ho visitato i locali tipici e accompagnato i miei genitori nelle loro giornate. Mi sono goduta il sole, la spiaggia, il mare e meravigliosi tramonti. Mi ha molto colpita la semplicità dei maiensi, la loro naturalezza nel rispondere a uno sguardo con il sorriso, la facilità con cui ti invitano a entrare nelle loro case. In quei luoghi ho avvertito un senso di pace e di armonia che sembra governare tutte le cose; perfino gli animali vivono un equilibrio straordinario: cani, gatti, galline, caprette condividono gli stessi spazi senza paura l’uno dell’altro.

Poi ho visto le casette colorate dei villaggi interni dell’isola, sembravano disegnate dalla mano di un bambino, e spiagge infinite, deserte governate solo dal silenzio. Il mio sguardo si è perso in luoghi dove la mano dell’uomo non è ancora arrivata e dove una natura di straordinaria bellezza regna sovrana.  Ho riempito i miei occhi di tanta bellezza e il cuore di tanta pace.